E' proprio così. Dobbiamo ringraziare Madre Natura per questo piccolo frutto che ci regala solo cose belle. Appartiene alla famiglia delle Ericaceae con il nome botanico di Vaccinium myrtillus. Fa bene alla salute, aiuta a migliorare il nostro aspetto ed è ... buonissimo!

Dove cresce il mirtillo nero selvatico?

L'aggettivo Selvatico già indica al lettore che non si tratta di un frutto che si coltiva. Quello che utilizziamo noi nei nostri laboratori e nel Centro Benessere lo raccogliamo esattamente dove la natura lo fa crescere, nel suo habitat.

Passeggiando su un setiero di montagna ad alta quota, almeno a 1000 mt sul livello del mare, potreste avere l'ocassione di incappare in arbusti dalle foglie verdi ellittiche di forma ovale e colore verde chiaro. Si presenta così la pianta dei mirtilli selvatici di montagna. Il periodo di maturazione è tra Luglio e Settembre, quindi scegliete bene quando andare in vacanza se ne volete raccogliere un po'!

Nell'Appennino Modenese la raccolta avviene con un particolare pettine che stacca delicatamente i frutti dalla pianta. Prima, però, bisogna arrivare ai vaccineti che si raggiungono solo a piedi lungo ripidi sentieri alle prime ore dell'alba.

Marchio di Tutela rilasciato dalla Camera di Commercio di Modena

La Sorgente - Fabbriche del Benessere ha ottenuto dalla Camera di Commercio di Modena il prestigioso Marchio di Tutela che garantisce sull’autenticità dei prodotti realizzati con mirtilli provenienti esclusivamente dai territori dell’Appennino Modenese, seguendo il disciplinare produttivo di riferiemento.

Come riconoscere i mirtilli neri di montagna

Molti forse non lo sanno, ma esiste un “falso mirtillo”. Assomiglia così tanto al mirtillo vero che si può essere facilmente ingannati.

L'arbusto infatti è praticamente identico all'occhio di un principiante, così come il frutto all'esterno è davvero un gemmello di quello buono. Per fortuna una delle caratteristiche del mirtillo vero, non sempre piacevole, è che il suo succo macchia. Basterà fare una leggera pressione con le dita sul piccolo frutto per vedere cosa ne esce. Se la polpa è biancastra vi consigliamo di non assaggiarlo perchè il vero mirtillo ha una polpa rossastra che tinge di blu grazie alle antocianine di cui è ricco. Se dovesse capitarvi di ingerirlo comunque non vi preoccupate perchè non è tossico, ma sicuramente non sarà un'esperienza che vorrete ripetere.

E' bene considerare che esistono anche mirtilli da coltivazione. In questo caso è molto più semplice riconoscere i mirtilli selvatici per due peculiarità: sono più piccoli, crescono singoli e non a grappolo, la polpa violastra anchè verde chiara ed hanno un gusto decisamente più intenso.

Le proprietà terapeutiche del mirtillo nero dell'appennino Modenese

A scopo officinale si utilizzano sia i frutti che le foglie raccolti e subito essiccati.

Sono frutti antiossidanti per eccellenza grazie all'elevato contenuto di antociani, della classe dei flavonoidi, di tannini e di altri acidi fenolici. Senza volerci addentrare in un ambito medico troppo specifico, è giusto dire che le antocianine sono sostanze che riparano e proteggono il Dna. E' grazie a questa caratteristica bilogico-funzionale che il mirtillo ha un elevato potere antiossidante, che unito ad altre sostanze e vitamine lo annoverano tra i frutti con le più elevate proprietà terapeutiche. Vediamo alcune.

Benefici sulla circolazione sanguigna

E' conosciuta fin dall'antichità questa grande dote del mirtillo nero: migliorare la circolazione. E' ideale per chi soffre di pesantezza e dolore alle gambe. Sotto forma di succo, ad esempio, viene utilizzato al Centro Benessere La Sorgente all'interno delle vasche durante la Mirtilloterapia e come gel per i massaggi rilassanti alle gambe.

Altri effetti benefici

Tra i principali benefici secondari (per così dire!) citiamo l’aiuto alla rigenerazione della rodopsina, il pigmento retinico responsabile della visone notturna o con luce limitata, il miglioramento della memoria, l'attenuazione dei disturbi dovuti a malattie infiammatorie o infiammazioni cutanee, ed è efficace nel trattamento della diarrea.


Il mirtillo nero selvatico in cucina

Abbiamo detto che fa bene alla salute, ma vogliamo parlare di quanto è buono?! Il piccolo frutto proprio per il suo gusto intenso e deciso si presta a tantissime ricette, particolarmente quelle dolci. E siccome fa anche bene ci alleggerisce la coscienza se lo abbiniamo ad una crostata o ad una panna cotta. Diventa speciale anche una semplice fetta di pane, magari con farina di grani antichi e lievito madre, se ci spalmiamo una bella confettura di mirtilli selvatici senza zucchero! Con i frutti secchi si può ottenere una buonissima barretta ideale per uno spuntino a metà giornata, oppure degli ottimi infusi o succhi utilizzati anche al Centro Benessere nei percorsi di Mirtilloterapia.